Nell’acquisto di alimenti dovremmo imparare a leggere le etichette al fine di renderci più consapevoli della qualità del nostro acquisto.
Le informazioni che devono essere riportate per legge sono:

  1. la denominazione di vendita;
  2. l’elenco degli ingredienti;
  3. il quantitativo netto;
  4. il termine minimo di consumazione; la data di scadenza;
  5. le modalità di utilizzo e di conservazione;
  6. il nome o la ragione sociale;
  7. il luogo di origine o di provenienza;
  8. il numero di lotto.

Vediamo alcune regole da tener in considerazione ogniqualvolta si effettua un acquisto di alimenti:

FRUTTA E VERDURA

  • controllare con cura lo stato di conservazione dei vegetali evitando di scegliere quelli  ammaccati;
  • preferire frutta e ortaggi di stagione; volendo consumare prodotti fuori stagione, preferire quelli surgelati a quelli freschi;
  • alternare verdura e frutta di tutti i colori: i vegetali di colore giallo e arancio o verde intenso sono i più ricchi di vitamina A, mentre tutti i tipi di cavoli e frutti rossi più vitamina C.

    Nell’acquisto di questi prodotti, i rischi possono essere rappresentati da:

  • presenza di residui tossici di fitofarmaci: la legge fissa un limite massimo per la presenza di ogni sostanza, ma non considera gli effetti che si hanno dalla somma di tutti i pesticidi presenti;
  • eccessivo contenuto di nitrati: i nitrati non sono tossici, ma nell’organismo si possono trasformare in nitriti che, a loro volta, possono originare sostanze cancerogene;
  • presenza di micotossine, sostanze tossiche prodotte da muffe.

PASTA, RISO E PANE

Controllare che la pasta abbia questi requisiti:

  • assenza di briciole nella confezione;
  • superficie uniforme, senza crepe;
  • assenza di punti neri e di punti bianchi;
  • che il riso non presenti troppi grani difettosi:
  • striature longitudinali rossastre;
  • grani spuntati o rotti;
  • grani con aspetto opaco e farinoso;
  • preferire il riso parboiled: sottoposto a uno speciale trattamento al vapore, è più resistente alla cottura e ha valore nutritivo più elevato.

    Nell’acquisto di questi prodotti, i rischi possono essere rappresentati da:

  • presenza di residui di pesticidi;
  • bassa qualità dei prodotti, che si riflette in un minore valore nutritivo: una pasta o un riso scadenti, ad esempio, trattengono male l’amido, che in parte si perde nell’acqua di cottura;
  • utilizzo di additivi;
  • cattivo stato di conservazione, con conseguente rischio igienico.

LATTE, YOGURT E FORMAGGIO

  • verificare che siano conservati in banco refrigerato;
  • controllare le date di scadenza;
  •  il “latte fresco pastorizzato di alta qualità” presenta caratteristiche nutritive superiori, per legge;
  • controllate che i formaggi non presentino difetti evidenti: colorazioni anomale, rigonfiamenti della forma, spaccature nella crosta, eccessivo rammollimento.

    Nell’acquisto di questi prodotti, i rischi possono essere rappresentati soprattutto dal cattivo stato di conservazione.

CARNE

  • preferire tagli magri e scartate il grasso visibile: la maggior parte dei contaminanti tende ad accumularsi nelle parti grasse;
  • alternare il consumo di diversi tipi di carne, bianche e rosse;
  • per quanto riguarda i salumi, preferire prosciutto e bresaola agli insaccati che in genere sono molto più grassi;
  • evitare il prosciutto cotto con i polifosfati.

    Nell’acquisto di questi prodotti, i rischi possono essere rappresentati da:

  • come favorire lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici stessi;
  • residui tossici provenienti dai mangimi, la diossina e i “prioni”, responsabili della mucca pazza, sono stati veicolati nelle carni dai mangimi;
  • presenza di ormoni, in  Italia il loro uso è vietato, ma, in alcuni paesi sono ancora usati per ottenere una crescita del bestiame maggiore e più veloce.

PESCE

  • diffidare dei pesci venduti già puliti o mutilati della teste e delle pinne: spesso lo so fa per riciclare pesce in cattive condizioni;
  • se si dubita del pesce fresco ricorrere piuttosto a quello surgelato;
  • valutare bene la freschezza di cozze e vongole: per legge devono essere vendute vive, accompagnate da un certificato di origine con indicato lo stabilimento di depurazione o di raccolta, la specie del mollusco, la data di raccolta e di confezionamento;
  • anche aragoste, astici e granchi devono essere venduti vivi, non acquistare mai aragoste o astici senza testa;
  • la carne dei crostacei è generalmente di un bel colore bianco candido, nei prodotti avariati si evidenzia una macchia scura a livello del tronco, dovuta alla rapida alterazione dell’apparato intestinale.

    Nell’acquisto di questi prodotti, i rischi possono essere rappresentati da:

  • presenza di microrganismi nocivi, dovuta in genere a scarsa freschezza: il pesce e i prodotti ittici sono tra gli alimenti che si alterano più in fretta;
  • presenza di inquinanti chimici nelle carni: per esempio un eccesso di mercurio potrebbe essere molto nocivo.

UOVA

  • controllare sempre la data di scadenza;
  •  preferire le uova freschissime di categoria A “extra”;
  • non comprare uova sfuse e, nel caso, controllare la freschezza, un uovo fresco deve avere alcune caratteristiche: la superficie del guscio deve essere opaca e non lucida e scuotendo l’uovo non si deve avvertire alcun movimento all’interno.

    Nell’acquisto di questi prodotti, i rischi possono essere rappresentati da:

  • presenza di germi nocivi, dovuta a mancanza di freschezza;
  • presenza di sostanze nocive provenienti dai mangimi.

GRASSI

  • privilegiare l’olio extravergine di oliva, ottenuto per spremitura e senza alcun trattamento chimico di raffinazione;
  • limitare il consumo di margarina.

    Nell’acquisto di questi prodotti, i rischi possono essere rappresentati da:

  • presenza di residui nocivi provenienti da antiparassitari negli oli o dai mangimi nei grassi animali;
  • presenza di residui di solventi, negli oli ottenuti per estrazione con solventi;
  • presenza di additivi e sostanze sospette che si formano nella lavorazione: acidi grassi di tipo trans.

DOLCI

  • controllare sull’etichetta nutrizionale che la merendina non fornisca troppe calorie, un limite massimo è di 200 kcal ogni merendina;
  • verificare la quantità dei grassi presenti: più bassa è meglio è, una merendina non dovrebbe contenere più di 9-10 grammi di grassi.

    Nell’acquisto di questi prodotti, i rischi possono essere rappresentati da:

  • composizione nutritiva sbilanciata con eccessivo apporto di calorie, zuccheri e grassi: brioche, merende a base di pan di Spagna, barre ricoperte di cioccolato possono avere caratteristiche nutritive molto diverse tra loro, non sempre ben bilanciate;
  • presenza di additivi che sarebbe meglio non consumare: alcune merendine sono un vero concentrato di aromatizzanti, conservanti,emulsionanti.

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