Abuso di alcool e sistema immunitario nei giovani adulti

Le persone più giovani affrontano notoriamente con postumi meno estenuanti le abbuffate di alcol, rispetto agli adulti più anziani. I primi, però, non devono commettere l’errore di ritenersi immuni dalle conseguenze negative dell’alcool. Infatti, un nuovo studio ha rilevato che il cosiddetto “binge drinking” nei giovani adulti sani, disturba notevolmente il sistema immunitario. Il “binge drinking”, modalità di bere di origine nord-europea che implica il consumo di numerose unità alcoliche in breve tempo, si è ormai diffuso stabilmente in Italia, registrando un costante aumento in entrambi i sessi, soprattutto tra i giovani. Infatti, il quadro epidemiologico conferma che il tradizionale modello di consumo alcolico, caratterizzato da consumi quotidiani moderati, è sempre meno diffuso nel nostro Paese, mentre tra i giovani e giovani adulti prevale il consumo occasionale e fuori pasto. Il Binge drinking è definito come un contenuto di alcol nel sangue di 0,08 g/dL o più, di solito raggiunto dopo quattro bevande per le donne o cinque bevande per gli uomini, consumate nell’arco di 2 ore. E’ un’abbuffata di alcol che porta ad ubriacarsi, spesso mischiando varie bevande a base alcolica. Il modello del binge drinking rappresenta sicuramente un rischio, per la sua correlazione con il rischio di cadute, ustioni, ferite da arma da fuoco, incidenti d’auto e altre lesioni traumatiche. Ma oltre ad aumentare il rischio di queste lesioni in primo luogo, questo riduce anche la capacità del corpo nel recuperare in seguito a lesioni traumatiche. Studi precedenti hanno dimostrato che il binge drinking contribuisce a ritardare la guarigione delle ferite, aumentando le perdite di sangue e rende i pazienti più suscettibili alle infezioni.

La dottoressa Elizabeth Kovacsa, co-autrice dello studio e direttrice del Loyola University Chicago Stritch School of Medicine’s Alcohol Research Program, afferma che manca nei bevitori la consapevolezza degli effetti nocivi dell’alcol verso il sistema immunitario. Nello studio Loyola, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Alcohol, gli autori hanno reclutato otto uomini e otto donne, con un’età media di 27 anni. Ogni partecipante ha bevuto quattro o cinque bicchierini di vodka, abbastanza per soddisfare la definizione di binge drinking. Nei campioni di sangue prelevati 20 minuti dopo aver raggiunto il picco di intossicazione, i ricercatori hanno osservato che il sistema immunitario dei partecipanti era per così dire, “su di giri”. Tuttavia, nelle misurazioni successive, la risposta immunitaria dei soggetti, a 2 e 5 ore dopo il picco di intossicazione, rivelava un sistema immunitario meno attivo rispetto a quando erano sobri. In questi campioni di sangue, c’erano livelli elevati di tre tipi di globuli bianchi, leucociti, monociti e cellule natural-killer, che sono considerati come componenti essenziali del sistema immunitario, nonché si notava l’aumento dei livelli di citochine, le proteine che segnalano al sistema immunitario di ridurre l’attività. Gli intervalli in cui sono stati presi i campioni di sangue sono importanti perché questi sono i tempi che seguono l’intossicazione, quando i pazienti di solito arrivano ai centri traumatologici, cercando cure per le lesioni alcol-correlate.

Gli obiettivi futuri vanno verso indagini più approfondite in merito agli effetti dell’alcool, ma per ora il messaggio che possiamo cogliere è che, in seguito all’intossicazione da alcool, il sistema immunitario dei giovani adulti riduce la sua attività.

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Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2011 in Italia, le persone che hanno consumato bevande alcoliche in modalità a rischio sono state oltre 8 milioni, di cui 6,2 milioni di maschi e 1,9 milioni di femmine; fortunatamente, le attività di prevenzione messe in atto stanno sortendo effetti positivi, visto che le indagini europee hanno rilevato, più recentemente, che i nostri giovani, in rapporto ai loro coetanei europei, sono fra quelli che percepiscono maggiormente (oltre la media europea) il rischio del bere regolare, e sono al primo posto per la percezione del rischio del bere occasionale. Speriamo nel futuro.

Journal reference:

“Acute immunomodulatory effects of binge alcohol ingestion” Elizabeth Kovacs, et al., Alcohol, http://dx.doi.org/10.1016/j.alcohol.2014.10.002, published online 4 December 2014, abstract. 


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