Una nuova ricerca mostra per la prima volta un legame tra i livelli di vitamina D e l’efficienza muscolare. La vitamina D si è dimostrata efficace nel migliorare le funzioni del muscolo scheletrico. I risultati della ricerca sono stati presentati ad Harrogate, Regno Unito, in occasione della conferenza annuale della Society for Endocrinology. Lo studio prende in considerazione i sintomi di affaticamento comunemente riferiti dai pazienti con deficit di vitamina D, con implicazioni per una larga parte della popolazione.
La vitamina D è un ormone prodotto nella pelle utilizzando energia dalla luce solare, e in misura minore derivata da fonti alimentari. La carenza di vitamina D rappresenta un importante problema per la sanità pubblica, il numero di casi diagnosticati è in aumento e questo ormone è essenziale per lo stato di salute delle nostre ossa. Ma non è soltanto il benessere delle ossa a dipendere dalla vitamina D: i pazienti con deficit della vitamina D, presentano un sintomo comune di affaticamento muscolare. E’ possibile che questo sia dovuto ad un problema nei mitocondri, le centrali energetiche presenti all’interno di ogni cellula del nostro corpo, le quali utilizzano il glucosio e l’ossigeno per produrre energia, in una forma utilizzabile dalla cellula stessa per svolgere le proprie funzioni. Quest’ energia viene accumulata in una molecola chiamata ATP (adenosintrifosfato), dove viene conservata in forma concentrata ma pronta all’uso. Le cellule muscolari hanno bisogno di grandi quantità di ATP per il movimento e utilizzano la fosfocreatina come fonte di energia pronta e disponibile per produrre ATP. I mitocondri giocano un ruolo fondamentale nel ricostituire le scorte di fosfocreatina dopo la contrazione muscolare. La misurazione del tempo necessario per ricostituire la fosfocreatina restituisce un indice dell’efficienza mitocondriale: più breve è il tempo di recupero della fosfocreatina, migliore è la funzione mitocondriale.
I ricercatori della Newcastle University, guidati dal dottor Akash Sinha hanno studiato i tempi di recupero della fosfocreatina in pazienti con deficit di vitamina D. E’ stato utilizzato un metodo non invasivo di scansione a risonanza magnetica per misurare la dinamica della fosfocreatina, in risposta all’esercizio fisico nei muscoli del polpaccio di 12 pazienti con grave carenza di vitamina D. Le misurazioni sono state fatte prima e dopo il trattamento con la vitamina.
Il team ha scoperto che il recupero di fosfocreatina è migliorato significativamente dopo che i pazienti hanno assunto una dose stabilita di vitamina D per via orale per 10-12 settimane (in media il tempo di recupero di fosfocreatina è diminuito da 34.4 sec a 27.8 sec). Tutti i pazienti hanno riferito un miglioramento dei sintomi di stanchezza in seguito alla supplementazione. In uno studio parallelo, il gruppo ha dimostrato che bassi livelli di vitamina D erano associati a ridotta funzionalità mitocondriale.
La ricerca mostra per la prima volta che i livelli di vitamina D sono correlati con l’efficienza muscolare, e che il metabolismo muscolare aerobico migliora con la supplementazione di questa vitamina. Anche se si tratta di un piccolo studio, questo lavoro fornisce una chiara prova dell’esistenza di un legame tra la vitamina D ed i mitocondri nell’uomo. I meccanismi alla base di questo effetto saranno argomento di future ricerche da parte del gruppo britannico, che ha anche l’obiettivo di stabilire se la supplementazione con vitamina D possa alleviare la fragilità negli anziani o migliorare le capacità di esercizio negli atleti, possibilmente con altri studi che coinvolgano un numero maggiore di soggetti.
Journal Reference:
Akash Sinha, Kieren Hollingsworth, Steve Ball, Tim Cheetham. Improving the vitamin D status of vitamin D deficient adults is associated with improved mitochondrial oxidative function in skeletal muscle. Endocrine Abstracts, 2013; : 1 DOI: 10.1530/endoabs.31.OC1.6