Running. Danni o benefici?

Dalla Brigham Young University arrivano notizie incoraggianti per chi ama la corsa, ed è preoccupato per le conseguenze a lungo termine che il prolungato impatto può generare sulle articolazioni delle ginocchia. Gli autori di questo studio affermano che la corsa potrebbe proteggere le ginocchia, e agire in forma preventiva contro le malattie degenerative come l’artrosi.

Il co-autore dello studio, Matt Seeley, PhD, professore associato di scienza dell’esercizio alla BYU, ha dichiarato in un comunicato stampa che potrebbe essere soltanto un mito l’idea che la corsa, a lungo andare, possa essere nociva per le ginocchia.

Seeley ed i suoi colleghi hanno analizzato campioni di liquido prelevati dalle articolazioni del ginocchio, di uomini e donne sani, di età compresa tra 18 a 35 anni, sia prima che dopo una corsa di 30 minuti. In particolare, hanno misurato nel liquido sinoviale, due proteine ​​(chiamate GM-CSF e IL-15) che indicano la presenza di infiammazione nociva.

Questi hanno scoperto che i livelli di entrambe le proteine ​​sono scesi dopo 30 minuti di corsa, suggerendo una diminuzione dell’infiammazione generale nell’articolazione. Per escludere altri fattori che possono aver contribuito a questo calo, i ricercatori hanno anche eseguito un test di controllo, prendendo campioni di liquido prima e dopo 30 minuti di riposo seduti. Durante questa prova, i livelli proteici non erano cambiati tra i campioni.

C’è da dire che lo studio, pubblicato sul Journal of Applied Physiology, si è limitato ad un numero di partecipanti molto ridotto, visto che i ricercatori sono stati in grado di operare la serie completa di valutazioni succitate, soltanto per sei soggetti. Si auspica, quindi, che i loro risultati possano essere confermati in una popolazione numericamente più grande. Inoltre, dato che i partecipanti hanno corso soltanto per mezz’ora, gli stessi risultati potrebbero non essere riscontrati sulle persone che si cimentano su tempi e distanze maggiori.

Tuttavia, Robert Hyldahl, PhD, professore assistente di scienze motorie, ritiene che i risultati siano un buon argomento contro la convinzione che i corridori abbiano maggiori probabilità di imbattersi nell’insorgenza dell’artrosi del ginocchio, rispetto ai non-corridori; gli stessi risultati, al contrario, indicherebbero che la corsa è condroprotettiva, cioè può aiutare a ritardare l’insorgenza di malattie degenerative. “Quello che ora sappiamo è che per i giovani, individui sani, l’esercizio fisico crea un ambiente anti-infiammatorio che può essere utile in termini di salute delle articolazioni a lungo termine”, ha affermato Hyldahl in un comunicato stampa.

L’osteoartrite, una malattia dolorosa, in cui la cartilagine protettiva tra le ossa si usura nel tempo, colpisce circa 27 milioni di persone. Le donne sono a più alto rischio, come lo sono le persone che hanno avuto infortuni sportivi traumatici. In futuro, i ricercatori hanno in programma di studiare se gli effetti anti-infiammatori della corsa valgono anche per le persone con trascorsi problemi al ginocchio, come nel caso degli infortuni al legamento crociato anteriore.

Senza dubbio i risultati dello studio sono interessanti, ma necessitano di conferme mediante un analogo protocollo di lavoro, applicato ad un numero di partecipanti statisticamente più significativo.

Reference:

Running decrease knee intra-articular cytokine and cartilage oligomeric matrix concentrations: a pilot study

  • Robert D. Hyldahl
  • Alyssa Evans
  • Sunku Kwon
  • Sarah T. Ridge
  • Eric Robinson
  • J. Ty Hopkins
  • Matthew K. Seeley

Hyldahl, R.D., Evans, A., Kwon, S. et al. Eur J Appl Physiol (2016) 116: 2305. doi:10.1007/s00421-016-3474-z

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