In 41 anni di storia italiana, il numero delle donne che praticano uno sport con continuità risulta essere passato da 121mila a oltre 4 milioni (più di 30 volte superiore), cosa che ha indotto gli operatori del fitness ad arricchire i protocolli di lavoro sportivo, adeguandoli ad una domanda della pratica dello sport che si presenta oggi con differenti obiettivi e con la ricerca di diverse forme di soddisfazione.
Molte donne tendono a svolgere un’attività sportiva finalizzata al raggiungimento di obiettivi diversi dal risultato di prestazione, come l’equilibrio interiore, il benessere psico-fisico ed il soddisfacimento di socialità. Questo spiega il fatto che quando si citano termini come “Fitness”, o il più recente “Wellness” viene più logico pensare alla donna, in quanto con questi termini si evocano situazioni di salute, benessere, serenità. La parola body building, si potrebbe tradurre come “scolpire il proprio corpo”, ma provate a dire ad una donna che il suo allenamento verrà impostato sul body building, e, nella maggior parte dei casi, incapperete in una reazione di forte disappunto. Logico e comprensibile, poiché nella nostra mente abbiamo ormai associato al body building la costruzione di fisici imponenti, talora anche troppo, con livelli di ipertrofia muscolare che difettano nelle proporzioni e possono a volte scadere nell’ inestetismo.
Per le sportive di sesso femminile esiste un’offerta ad ampio raggio di corsi di vario tipo, che prevedono soltanto l’utilizzo del proprio corpo, come una semplice sessione di aerobica, o avvalendosi di attrezzature aerobiche di vario tipo.