UN’ ORA DI ALLENAMENTO INTENSO SU UN TREADMILL influenza l’andamento di due ormoni che giocano un ruolo chiave nella regolazione dell’appetito, la grelina ed il peptide YY , mentre un’ora e mezza di sollevamento pesi influenza soltanto i livelli di grelina.
Sono diversi gli ormoni che regolano la fame, ma l’attenzione dei ricercatori in questo studio si è rivolta ai due principali: grelina e peptide YY. La prima è stata scoperta in Giappone circa 10 anni fa e in questi anni è stata classificata come l’unico ormone in grado di stimolare l’appetito; il peptide YY, noto da 25 anni, appartiene alla categoria degli ormoni che sopprimono la fame.
Nel loro studio, i ricercatori hanno fatto svolgere a 11 studenti universitari maschi 3 sessioni di 8 ore ciascuna, così articolate:
- Una sessione di 60 minuti con il treadmill, seguita da riposo per 7 ore;
- Una sessione di lavoro con i pesi della durata di 90 minuti, seguita da 6 ore e mezza di riposo;
- Una terza sessione in cui i partecipanti non eseguivano alcun tipo di esercizio
Nel corso di ogni sessione i partecipanti mangiavano due volte, e veniva chiesto loro di esprimere un giudizio sul grado di fame che provavano in quel momento; i ricercatori, inoltre, provvedevano a misurare nei diversi momenti i livelli di grelina e peptide YY. In questo modo hanno dimostrato, in seguito all’esercizio aerobico, la diminuzione dei livelli di grelina e l’aumento del peptide YY, situazione che predispone ad una riduzione dell’appetito. Nell’esercizio anaerobico, invece, alla riduzione di grelina non si associava un significativo aumento di peptide YY. Questo, secondo i ricercatori, basta ad affermare che ai fini di ridurre l’appetito, tra un esercizio aerobico o anaerobico risulta più efficace il primo.
L’effetto è comunque a breve termine: la soppressione della fame dura all’incirca 2 ore. Meglio di niente.
I risultati di questo studio non correlano con altre sperimentazioni fatte precedentemente, in quanto in queste non si era misurata la forma acilata della grelina, che è stata invece oggetto del lavoro più recente. La forma acilata passa la barriera emato-encefalica e raggiunge nel cervello i centri dell’appetito. Sperimentazioni future dovranno quindi studiare la grelina in forma acilata, nonché stabilire se la riduzione dell’appetito si traduca realmente in una riduzione della quantità di cibo ingerito.
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