Le cellule muscolari usano l’ATP (adenosintrifosfato) come fonte di energia primaria per il movimento.
L’ATP è un composto chimico formato da una proteina, l’adenosina, e da 3 molecole di fosfato, di cui le ultime 2 legate da un legame altamente energetico; l’energia utilizzata per il movimento è quella che si libera dalla rottura di questo legame.
Essendo poi limitata la quantità di ATP nella cellula muscolare, si rende necessaria una risintesi di questa molecola, per la quale è necessaria una certa quantità di energia.

La nuova sintesi di ATP può derivare dai seguenti processi:

Il sistema ATP-PC, il primo ad entrare in azione, è quello utilizzato dai muscoli quando stanno lavorando a pieno ritmo, particolarmente nel corso di uno sforzo rapido ed esplosivo, per un tempo dell’ordine di pochi secondi (massimo 15); la sostanza utilizzata per produrre ATP è la fosfocreatina (PC).

La glicolisi anaerobica, detta anche sistema dell’acido lattico. Questo sistema produce ATP attraverso la demolizione del glucosio (nel sangue) e del glicogeno (nei muscoli), prodotti finali della scomposizione dei carboidrati assunti nel processo alimentare. La glicolisi permette al muscolo di lavorare ad una intensità molto alta, provocando però la formazione di acido lattico nel muscolo e nel sangue. Questo meccanismo si innesca nelle attività fisiche intense che si protraggono in modo continuato per un tempo che va dai 25-30 secondi fino ai 2 minuti o poco più: il formarsi di acido lattico, infatti, provoca l’innalzamento dell’acidità muscolare, rendendo impossibile proseguire la contrazione del muscolo stesso. Da queste condizioni l’esercizio può essere continuato soltanto diminuendo l’intensità dello stesso, in modo da facilitare la rimozione e l’assorbimento dell’acido lattico da parte del sangue e dei tessuti, dando così luogo all’innesco del sistema aerobico.

Il sistema aerobico è quello che fornisce energia a lungo termine, consentendo il protrarsi della durata dell’esercizio. Diversamente dai due sistemi visti in precedenza, quello aerobico richiede la presenza di ossigeno, che consente la completa combustione dei nutrienti (glucosio, ma soprattutto grassi). La quantità di energia che si rende disponibile per il movimento è notevole, grazie all’elevato numero di moli di ATP prodotte con il sistema aerobico.

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