Il lavoro sull’instabilità

La capacità di gestire l’equilibrio è importante per qualsiasi disciplina sportiva, e può essere sviluppata lavorando con protocolli che coinvolgano i seguenti sistemi:

  • la propriocettività;
  • l’apparato visivo;
  • l’apparato vestibolare.

Le informazioni derivanti da questi apparati forniscono la possibilità di mantenere la situazione di equilibrio, anche in seguito a variazioni dello stato iniziale.

ImageI propriocettori sono terminazioni nervose localizzate nei muscoli, nei tendini e nelle capsule articolari, e sono in grado di fornire informazioni in tempo reale al sistema nervoso, determinando, tramite il midollo spinale ed il cervello, riflessi  e movimenti più o meno complessi.
L’apparato visivo permette il controllo di un gesto motorio, permettendone eventuali correzioni nel corso della sua evoluzione, intervenendo in questo modo verso gli eventi improvvisi che potrebbero alterare lo stato di equilibrio.
ImageL’apparato vestibolare, localizzato nell’orecchio interno, fornisce le informazioni che provocano l’eccitazione riflessa dei muscoli per il mantenimento dell’equilibrio, contribuendo a mantenere la postura del corpo, della testa e degli occhi.

Nelle esercitazioni finalizzate al miglioramento dell’equilibrio si  possono utilizzare superfici di appoggio instabili come tavolette propriocettive, o attrezzatura analoga, come quella che si vede nell’esercizio rappresentato in  figura. Si tratta di semisfere in materiale plastico morbido e piene d’aria, che offrono la possibilità di lavorare sull’instabilità, a diversi livelli di difficoltà e intensità :

  1. Posso lavorare in isometria, mantenendomi con i piedi sopra due sfere con gli arti inferiori leggermente flessi;
  2. Dalla stessa posizione, si possono effettuare dei piegamenti delle gambe (squat), con o senza carico;
  3. Si può applicare un’instabilità continuata durante movimenti laterali, frontali, obliqui. Così, ad esempio, posso riprodurre un movimento di scivolamento laterale, passando con i piedi sopra 8-10 semisfere;

In tutte queste situazioni di equilibrio precario, posso aumentare ulteriormente la difficoltà inserendo un passaggio del pallone all’atleta che sta svolgendo l’esercizio in posizione instabile.

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